Pedalare in gruppo può essere un’attività pianificata o capitata per caso. Nel primo caso è stata organizzata in anticipo fra amici, compagni di pedalate o membri della stessa squadra. Non parleremo di gare o altri eventi ciclistici dato che solitamente le condizioni sono diverse; in ogni caso, prima di pedalare in gruppo in gara, è importante imparare a pedalare in gruppo e basta. Nel secondo caso, invece, il ciclista che sta pedalando da solo incontra un gruppo e decide di unirsi.
La prima cosa da imparare sono le “regole” del gruppo, se esistono. Quanto a lungo tirare in testa, le rotazioni, il ritmo sul percorso, pause per riparazioni o caffè, attese in cima alle salite per raggrupparsi… Se sei appena entrato in un gruppo e non conosci nessuno che possa darti una mano, chiedi per evitare di sbagliare, o rimani in coda al gruppo per guardare come funziona.
I gruppi possono avere tante forme e dimensioni. Gli amici che escono insieme per godersi la pedalata e che non fissano troppe regole (o nessuna). Le squadre con programmi e regole precise come l’uso obbligatorio di parafanghi in caso di pioggia. E poi, ci sono gruppi in cui la mancanza di regole e controllo è tale da diventare pericolosa anche per i ciclisti più esperti.
Nel secondo scenario stai pedalando da solo. Immaginiamo che tu non abbia mai pedalato in gruppo, ne incontri uno per strada e decidi di metterti a ruota e unirti a loro.
Per prima cosa sii educato e saluta. Poi, dovresti chiedere all’ultimo ciclista nel gruppo dove stanno andando e se puoi unirti a loro. È improbabile che rispondano con un no, ma possono esserci delle eccezioni. In quel caso puoi fare una di queste due cose: lasciarli andare, rallentando leggermente e provando a comprendere il rifiuto, oppure superarli come a dire “nessun problema, tanto non andavate neanche al mio ritmo”.
Molto probabilmente, però, potrai unirti al gruppo da dietro per risparmiare un po’ di energie e vedere da vicino come funzionano le cose. Forse il ciclista che è in fondo al gruppo non ha un compare, quindi potete tenervi compagnia e parlare. Ricorda: è la tua prima volta, cerca di rimanere concentrato. Se fai fatica a chiacchierare e pedalare al tempo stesso, è meglio dirlo chiaramente. Anche lui potrebbe essere nella tua stessa situazione.
Regole sul traffico e buon senso
La pratica più diffusa è pedalare affiancati ma in Italia questo è consentito solo all’interno dei centri urbani e solo se il traffico lo consente. Se la strada è stretta e la banchina non basta o se c’è una salita in cui i ciclisti sono molto più lenti rispetto agli altri veicoli, è fondamentale pedalare in fila indiana per far passare auto, moto, camion e altri mezzi più veloci.
Pedalare affiancati in gruppo mantenendo file perfette è complicato perché le bici non si muovono su binari. Detto questo, bisogna cercare di tenere la formazione migliore per varie ragioni: per dare il buon esempio, per evitare incidenti nel gruppo e con altri veicoli, per imparare a seguire la ruota di chi ci sta davanti mantenendo la giusta distanza e per consentire i sorpassi. Il buon senso e il rispetto sono fondamentali quando si pedala in gruppo.
Suggerimenti per pedalare in gruppo per principianti
All’inizio serve tanta concentrazione perché dobbiamo prestare attenzione a cose di cui non dobbiamo preoccuparci quando pedaliamo da soli (la ruota davanti a noi, la persona che sta al nostro fianco, i segnali lanciati da chi sta tirando in testa, ecc.).
Se ti senti troppo teso, vai a fondo gruppo e aumenta la distanza di sicurezza finché non ti sentirai più a tuo agio.
Inizia tenendo la distanza di una ruota fra la tua ruota anteriore e quella posteriore di chi ti sta davanti. Gradualmente ti passerà la paura e col tempo svilupperai una sorta di “sesto senso” ciclistico.
Mantieni una velocità costante adatta al gruppo e al percorso. Non accelerare o frenare improvvisamente che tu sia in coda, nella pancia o in testa al gruppo.
Fai attenzione quando approcci una salita, la cosa giusta da fare è rallentare gradualmente dalla testa alla coda del gruppo. Lascia un po’ di spazio in più e anticipa possibili ingorghi.
Durante le tue prime uscite di gruppo, ti consigliamo di tenere le mani sul poggiamani del manubrio o comunque tenendo le dita sopra o vicine alle leve dei freni per frenare rapidamente. Puoi anche tenere le mani basse sul manubrio in una posizione più aerodinamica. Queste due zone sono le più sicure.
Pedalare con le mani sulla parte orizzontale del manubrio o sui bordi esterni, nelle zone più lontane dai freni, richiede sicurezza e fiducia nei propri mezzi e nel resto dei componenti del gruppo. Fondamentalmente, è questione di esperienza.
Comunicazione = sicurezza
È essenziale comunicare quel che sta avvenendo o quel che sta per succedere. Chi è in testa al gruppo dovrebbe fare segnali con le mani, indicando la posizione di rischi concreti e potenziali.
Il segnale andrebbe ripetuto e passato fino in fondo al gruppo, specialmente nel caso in cui si tratti di un gruppo numeroso.
Bisogna avvisare i propri compagni nel caso di vari pericoli stradali e situazioni simili (curve pericolose o incroci ciechi, tombini non a livello, rotaie del tram, macchie d’olio, ecc.) ma anche ostacoli come auto parcheggiate, persone o animali sulla strada; e non dimenticarti di indicare in anticipo movimenti e intenzioni, come quando decidiamo di pedalare fuori sella, soffiarci il naso o sputare.
Cosa non fare quando pedali in gruppo
Non tenerti mai troppo in avanti (rispetto alla persona che ti sta a fianco) a meno che non sia assolutamente necessario. In caso di pedalata affiancata, è necessario rimanere allineati.
Evita di tirare il collo (accelerare troppo) ai tuoi compagni quando tiri il gruppo o il compagno dietro di te potrebbe rischiare di perdere la ruota e rompere il gruppo.
Evita di rimanere a mezza ruota (quando la ruota anteriore di un corridore è vicina o affianca quella posteriore di un altro corridore). Qualsiasi movimento laterale potrebbe causare contatti fra le due ruote e il corridore dietro quasi sicuramente si ritroverà a terra. Questa situazione è definita in gergo come “tocco di ruote”.
Non tenere sempre lo sguardo fisso sulla tua ruota anteriore o su quella posteriore di chi ti sta davanti perché altrimenti non riuscirai a vedere eventuali rischi sul percorso o a cogliere i segni lanciati dai tuoi compagni di gruppo.
Non sputare o soffiarti il naso come se stessi pedalando da solo. Spostati di lato e fai un cenno per avvisare il resto del gruppo.
Modi di pedalare in gruppo e darsi il cambio
La fila doppia prevede rotazioni in testa ogni 5 – 10 – 15 minuti. Per tirare in testa al gruppo, i corridori si muovono a rotazione dalla coda alla testa del gruppo. La rotazione può avvenire a fianco della propria fila o coinvolgere tutto il gruppo nello stesso verso a seconda della situazione.
Fila indiana. I tempi di rotazione cambiano da pochi secondi a diversi minuti. I turni iniziano quando la persona al comando si sposta di lato, rallenta (ma continua a pedalare per non bloccarsi di colpo, evitando così di far calare il ritmo) e scende verso la coda del gruppo per mettersi dietro l’ultimo componente. Il corridore che era dietro alla persona in testa al gruppo inizia il suo cambio tirando in testa, mantenendo un ritmo costante e adatto al terreno. Se il ritmo va innalzato, è bene farlo gradualmente.
Il terzo modo organizzato di pedalare in gruppo è la doppia fila con rotazione continua in cui i turni in testa durano pochi minuti o persino secondi. Questo è il modo migliore per andare molto rapidamente con lo sforzo minimo dato che la formazione è composta da due file: una per i ciclisti che risalgono il gruppo a velocità più alta e una per i ciclisti che ridiscendono il gruppo a una velocità inferiore. Per dare il cambio, la persona in testa si sposta e rallenta leggermente, e il corridore che gli stava dietro si sposta in avanti. Ripetendo questo semplice step, la catena continua a muoversi. Quando il corridore raggiunge la coda del gruppo, si sposta nuovamente di lato rientrando nella fila diretta in testa.